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Progetto Mose di Venezia |
Piazza San Marco a Venezia è allagata, l'acqua alta colpisce ancora. Questa notizia lascia senza parole e ci si chiede come mai non sia stato attivato il sistema di protezione dall'acqua alta della laguna di Venezia il cosiddetto Mose.
Sembra impossibile, ma a 30 anni dal suo progetto e a 16 dall'inizio della costruzione, il Mose non è stato né completato né collaudato.
Una storia, purtroppo, tutta italiana che, se innovativa nel momento della sua ideazione, si è trasformata in una delle tante costruzioni non completate che ha portato ad uno sperpero di denaro: doveva, infatti, costare 2 miliardi mentre sono già stati spesi 5.5 miliardi. Inoltre come altre imprese è stata associata a scandali giudiziari per tangenti e corruzione. Scandali che hanno ulteriormente rallentato i lavori per cui la consegna è stata procrastinata al 31 dicembre 2021.
Senza entrare nel merito degli aspetti politici, economici e giudiziari mi piace sottolineare quella che è stata l'idea e dovrebbe essere il funzionamento di questa grande impresa unica al mondo.
La laguna è un luogo di transizione tra terra ed acqua ed è in perenne stato di instabilità. La morfologia che la caratterizza dipende dal materiale che viene depositato dai fiumi e dall'azione delle maree. Le bocche del porto che permettono alla laguna di comunicare con il mare creano un ambiente salmastro con una ricca biodiversità. All'interno dell'area lagunare oltre a isole, valli da pesca, casse di colmata e litorali sono compresi fondali, velme e barene che sono gli ambienti più caratteristici, ma anche i più fragili dell'ecosistema.
Di qui la necessità di realizzare un'opera che mantenesse immutato il carattere e la percezione del luogo, valorizzasse la complessità ambientale, paesaggistica e storica del litorale.
La scelta della costruzione del Mose (MOdulo Sperimentale Elettromeccanico) poteva soddisfare tutte queste esigenze.
Si tratta, infatti, di un'enorme progetto di ingegneria civile, ambientale ed idraulica costituita principalmente da 4 dighe a scomparsa poste alle tre bocche del porto lagunare e realizzate con 78 paratoie auto-sommergibili ancorate da un lato sul fondale. E paratoie, azionate tramite l'immissione/espulsione di aria/acqua, possono variare la loro galleggiabilità per isolare la laguna dal mare in caso di eventi di alta marea sino a 3 metri.
È perciò importante che il Mose entri in funzione quanto prima così da impedire quanto accade sempre più spesso a Venezia a causa della tropicalizzazione dei fenomeni meteorologici.
L'emergenza che sta vivendo Venezia, una delle città simbolo dell'Italia e patrimonio dell'Unesco, se non verrà superata sarà una sconfitta per il nostro Paese, una sconfitta per l'umanità tutta.
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